14 marzo – L’ALAR incontra la città

DOMENICA 14
MARZO ORE 16.00

INCONTRO
PUBBLICO CON

L’ASSEMBLEA DEI
LAVORATORI AFRICANI DI ROSARNO A ROMA

Da quasi due mesi, a Roma, alcune
centinaia di lavoratori africani si aggirano per la città. Dormono per strada,
o in ricoveri di fortuna, evitando come possibile di farsi notare,
raccogliendosi come possono sui marciapiedi dell’inverno capitolino, senza
potersi lavare, senza potersi cambiare, senza neppure i soldi per telefonare a
casa.

Sono i lavoratori africani
cacciati da Rosarno. Sono giovani uomini che hanno lasciato paesi devastati da
un’economia malata e da guerre civili, hanno attraversato il deserto e il mare
prima di approdare sulle nostre coste. Ad accoglierli hanno trovato le nostre
leggi che difficilmente consentono loro una forma di regolarizzazione, ma che
anzi li rendono rei e punibili. Quindi anche ricattabili, sfruttabili,
invisibili… privi di diritti.

A Rosarno, da circa vent’anni, i
braccianti arrivano in autunno, sempre più numerosi, per raccogliere arance e
mandarini.
25 euro al giorno, questo il loro prezzo.
Tanto basta a comprare la loro fatica, giorno per giorno, a fargli sopportare
il freddo dentro i relitti di industrie mai nate, stipati in capannoni col
tetto d’amianto,  senza elettricità, né riscaldamento. Tanto, 25 euro, bastano
a portarli all’alba lungo la statale in attesa di qualche macchina che li
carichi per portarli tra gli agrumeti, ad alimentare col proprio sudore
un’economia agricola strozzata dal mercato e dai monopoli della grande
distribuzione.

La sera del 7 gennaio 2010 alcuni
ragazzi africani vengono colpiti dai proiettili di un fucile
ad aria
compressa e finiscono in ospedale. Ne segue una rivolta.
I
braccianti sono esasperati, scendono in strada per urlare la loro rabbia.
Distruggono i cassonetti, le auto e le vetrine che incontrano.

Gli ultimi degli ultimi si
ribellano a una condizione denunciata a più riprese, giudicata intollerabile
dalle stesse istituzioni, ma la loro ribellione non è comunque considerata
ammissibile. Caricati a centinaia in autobus, i braccianti vengono abbandonati
nei Centri di Identificazione di Crotone e Bari. Le strutture fatiscenti che li
ospitavano vengono distrutte e a Rosarno torna la quiete.

Prima sfruttati, poi aggrediti,
quindi deportati,
i braccianti si sono ritrovati senza più un luogo
dove stare, senza più lavoro, senza aver ricevuto la paga che spettava loro,
dispersi in varie città italiane, di nuovo invisibili. Ma non tutti.

Alcuni di loro, finiti a Roma,
hanno deciso di reagire, di esigere giustizia, dignità e diritti.

Ospiti di alcune realtà di
movimento, si sono riuniti e organizzati. Il 30 gennaio 2010 hanno costituito
l’Assemblea dei Lavoratori Africani di Rosarno a Roma e hanno prodotto un
documento in cui denunciano la propria condizione.

Non lasciamoli soli!

La loro lotta è la nostra lotta,
in quanto lavoratori e lavoratrici, in quanto cittadini/e, in quanto esseri
umani.

Alcuni di loro dormono ancora
alla stazione Termini. Hanno bisogno di tutto. Sia di aiuti materiali (vestiti,
cibo, beni di prima necessità), sia di sostegno nelle loro richieste: regolarizzazione,
accoglienza e lavoro

 

PERMESSO
DI SOGGIORNO

per avere la possibilità
di lavorare con un contratto regolare

 

ALLOGGIO
E LAVORO

perché le istituzioni si
assumano la responsabilità di averli deportati e poi abbandonati

 
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DISCUTIAMONE INSIEME

DOMENICA 14 MARZO ORE 16.00
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INCONTRO
PUBBLICO CON

L’ASSEMBLEA
DEI LAVORATORI AFRICANI DI ROSARNO A ROMA

 

DIBATTITO
CON PROIEZIONE DI VIDEO E TESTIMONIANZE

A SEGUIRE
APERITIVO CALABRESE CENA AFRICANA E MUSICA

 

AL CSOA EX-SNIA VISCOSA, VIA PRENESTINA 173

partecipano e promuovono:

Assemblea dei Lavoratori Africani di Rosarno
a Rma – alar.noblogs.org

alcuni lavoratori africani di Castel Volturno

Comitato dei senegalesi di via Campobasso
(Roma – Pigneto)

Osservatorio antirazzista Pigneto Tor Pignattara
www.6antirazzista.net

Comitato di Quartiere Pigneto Prenestino
www.lapigna.info
Sinistra Critica Pigneto

Csoa exSnia  www.exsnia.it

 

Per contatti: alar.roma@gmail.com

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