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I lavoratori migranti di Rosarno arrivano a Roma

Gran parte di loro sono senza lavoro e senza un posto dove dormire

Dopo gli scontri e gli allontanamenti, gli immigrati chiedono alle autorità dignità e diritti


Gli immigrati di Rosarno sono arrivati a Roma nel silenzio generale. Dopo le rappresaglie avvenute nella cittadina calabrese, centinaia di migranti sono arrivati nella Capitale e dormono nei dintorni della stazione Termini o in parchi all’aperto, senza un lavoro e senza i propri bagagli. Grazie all’attivismo della rete antirazzista romana, circa sessanta immigrati africani si sono riuniti al centro sociale Ex-Snia Viscosa di Roma. Lì hanno potuto fare un’assemblea per redigere un comunicato e chiedere alle autorità che riconoscano i loro diritti e che gli venga concesso il permesso di soggiorno umanitario, come avvenuto per gli 11 migranti rimasti feriti durante gli scontri di Rosarno.
   
Da più di due settimane diverse decine di migranti provenienti da Rosarno sono arrivati a Roma dopo essersi ribellati alla condizione di braccianti schiavizzati ed essere stati cacciati dalla città, con il rischio di rimpatri ed espulsioni. Da giorni nella Capitale c’è una vera emergenza umanitaria che passa inosservata. Dal 10 gennaio circa un centinaio di immigrati africani dormono nei dintorni della stazione Termini, in condizioni di estreme. Alcuni sono riusciti a trovare ospitalità presso amici o parenti che già abitavano a Roma, ma molti altri dormono nei parchi all’aperto.

«Sono venuti a decine a Roma provenienti, per la maggior parte, da Caserta. Li abbiamo intercettati – dicono gli esponenti della Comunità migranti e delle associazioni antirazziste di Roma – attraverso la nostra rete antirazzista che opera in tutta Italia». Grazie all’attivismo di alcuni gruppi, tra i quali il Comitato di quartiere Prenestino- Pigneto, una sessantina di lavoratori migranti di Rosarno si sono riuniti al Centro Sociale Ex-Snia Viscosa di Roma. Dopo la loro assemblea, hanno redatto un appello, presentato oggi in conferenza stampa insieme alla rete antirazzista romana. Chiedono allo Stato italiano il riconoscimento dei propri diritti, accoglienza e la concessione del permesso di soggiorno umanitario per tutti i deportati della Piana.

Dopo le rappresaglie di Rosarno, i migranti sono stati sottoposti a una sorta di deportazione di massa e ora si ritrovano senza lavoro, senza un posto dove dormire, senza i propri bagagli e con i salari ancora non pagati nelle mani degli ex sfruttatori. «Vogliamo dire alle autorità – afferma uno degli immigrati che lavoravano a Rosarno – che non siamo dei criminali. Abbiamo lasciato il nostro paese, abbiamo lasciato le nostre famiglie per poter vivere una vita migliore». «Hanno detto – continua il giovane africano – che avrebbero dato il permesso di soggiorno umanitario agli 11 immigrati feriti di Rosarno. Noi siamo molti, non tutti sono stati feriti ma siamo stati tutti vittime di ciò che è accaduto».
(antonino marsala)2010-02-02 15:07:00

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